Lettera alle Associazioni emergenza Covid 19
Carissimi Presidenti e cari Soci di tutte le associazioni
Ho ritenuto doveroso inviarvi alcuni pensieri in questo momento di crisi, il cui livello di difficoltà è sicuramente il peggiore dal secondo dopoguerra.
Credetemi se vi dico che non è facile trovare le parole adatte per esprimere quello che sento in questo momento e vi chiedo perdono se non sarò all’altezza, ma abbiamo tutti l’animo in subbuglio, per tanti motivi, a partire ovviamente da quelli inerenti la salute nostra, dei nostri cari e dei nostri amici. A tutti e a ciascuno formulo ogni possibile augurio di bene, ringraziando coloro che si stanno prendendo cura di noi, come medici, sanitari, protezione civile, addetti ai servizi primari, alimentari, ecc..
Naturalmente una parte dei pensieri va anche alla nostra passione, che per tanti di noi riveste una grande importanza nella scala dei valori.
A questo proposito, mi viene in mente il famosissimo film “Il treno” magistralmente interpretato da Burt Lancaster, il Paul Labiche ferroviere e appartenente alla resistenza, a cui la direttrice dei Musei, Mille Villard, chiede di salvare un convoglio di opere d’arte trafugate dai nazisti per essere portate in Germania.
Nello svolgersi della trama, i partigiani, a causa del contesto problematico, sono inizialmente riluttanti a impegnare energie per salvare cose “inutili” come le opere d’arte, ma la direttrice riesce a convincerli che in quelle opere d’arte c’è l’essenza profonda della Francia.
Ecco, io credo che in una situazione di estrema difficoltà come quella che stiamo vivendo, ci sia il rischio che per qualcuno anche i nostri treni storici e la nostra storia ferroviaria possano sembrare cose “inutili”.
Sta a noi cercare di fare il possibile, come la direttrice Villard, perché le nostre cose, che altri possono ritenere “inutili”, siano invece valorizzate e considerate come giustamente meritano.
In questo siamo avvantaggiati dal fatto che negli ultimi anni è stato fatto un enorme percorso, soprattutto dopo l’avvento di Fondazione FS e grazie alla collaborazione con A.Mo.Do., per diffondere, nella classe politica e negli altri ambiti delle varie amministrazioni, il concetto che la storia della ferrovia è parte integrante della storia del paese e rappresenta una risorsa economicamente importante a livello turistico.
Questo credito, che tutti noi ci siamo conquistati in anni di duro lavoro, dentro e fuori le nostre Associazioni, deve essere messo a frutto ora più che mai.
In questo momento, in cui tante certezze vengono messe in discussione, non sappiamo come sarà il futuro ma dobbiamo farci trovare pronti a scenari diversi, consapevoli che anche il nostro mondo potrebbe non essere più “come prima”, per cui, in caso di necessità, occorrerà prepararsi ad affrontare sfide inedite che richiederanno a ognuno di mettere in campo le migliori qualità di intelligenza, volontà, impegno e, perché no, anche cuore, inteso come quel di più che consente di “gettare l’anima oltre l’ostacolo”.
Se ricordate, questa frase è in un passaggio del comizio di Peppone agli abitanti di Brescello, in uno dei famosi film di Don Camillo, dove emerge il vero spirito delle genti della terra da cui vi scrivo e che ritengo sia, entro una ricca e feconda diversità, la stessa caratteristica di tutti noi, in ogni parte d’Italia, proprio per la passione che mettiamo in quello che facciamo.
Assieme a tutti i membri del Direttivo FIFTM, l’augurio che faccio a tutti è, prima di ogni altra cosa, di uscire nel migliore dei modi da questo momento difficilissimo e poi, per quanto possibile, di tenere in alto i cuori e di approfittare del tempo concesso da questa pausa forzata per ricaricare le energie che ci serviranno per ripartire con grinta, non appena le condizioni permetteranno di farlo.
Un caro saluto e forte abbraccio a tutti voi.
Alberto Sgarbi
Presidente FIFTM
p.s.
come augurio, allego una foto dell’ultima assemblea generale a Sulmona, organizzata dagli amici di Le Rotaie, in cui c’è un bellissimo senso spirito di squadra in un momento di serenità.